La storia

Posta su uno sperone roccioso che domina la piana di Gela e poco distante dalla costa meridionale dell’Isola, Butera fu tra le città più importanti della Sicilia del Medioevo. Ricca, popolosa e ben fortificata, la Butirah degli Arabi divenne, con i Normanni, sede di una contea in mano alla più potente famiglia lombarda venuta al seguito della terza moglie di Ruggero. Magnificata da Idrisi, venne distrutta nel 1161 da Guglielmo I per essere stata centro dell’opposizione baronale anti-monarchica. Ripopolata con gli Svevi, fu a lungo contesa fra Angioini e Aragonesi.

I Casali di Butera

A Disueri vi fu una delle più antiche abitazioni Sicane, verso il 1000 a.C; Monte Desusino era una vera città, frazionata in diversi abitati, e va considerata come una delle posizioni militari e politiche più importanti, forse la principale di tutta la regione. Del Casale di Muculufa, territorio di Butera, si hanno testimonianze del periodo preistorico e dell’età romana. Muculufa è stata una fortezza Saracena espugnata dal Conte Ruggero nel 1085; è una collina nella valle del Salso che s’innalza dolcemente sino a 200 metri ma s’impenna bruscamente con una cresta rocciosa frastagliata che raggiunge i 355 metri. Altre testimonianze archelogiche dimostrano che il territorio di Butera, è stato abitato oltre che dagli Indigeni, dall’età del bronzo, anche dai Greci che vivano nei piccoli villaggi sparsi per la campagna, come Milinciana, Priorato, Marchito, Fiume di Mallo, Suor Marchesa, ludeca, San Giuliano, San Giacomo, San Pietro, Inviata, ecc. Dette zone nel sec. V a.C. vennero abbandonate a causa delle incursioni sulla costa e gli abitanti si trasferirono nella roccaforte di Butera.